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Tutelare i sistemi informativi: la sfida infinita
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Come spiegato nel precedente articolo, non si è investito a sufficienza per quanto ad erudizione nel campo della sicurezza informatica (fosse solo la sicurezza), e quel poco ha originato una sub – cultura sicuramente fuorviata. Gli stessi costruttori hardware, le società che producono software, congiuntamente ai gestori di sistemi di comunicazione hanno lasciato i propri utenti alla mercè di un problema che, per motivi meramente commerciali, è stato quasi accantonato poiché ritenuto una zavorra per quanto riguarda sviluppo e diffusione dei sistemi informatici.

Ancora oggi la tendenza è questa, seppure va preso atto che sono stati apportati, in merito, corposi adeguamenti. Chiaramente l’efficienza di un sistema informativo deve fare i conti con la sicurezza, diversamente, con le attuali richieste del mercato, difficilmente potrà collocarsi in un’area commerciale di un certo livello.
E’ ormai realtà tangibile che le tecniche di elaborazione e trasmissione rappresentano un potentissimo strumento in grado di elevare l’agire degli utenti a livelli di efficienza inimmaginabili sino a pochi anni fa, pertanto è assolutamente indispensabile la percezione dei pericoli che la mancanza di sicurezza comporterebbe sul flusso operativo dei dati.

Per raggiungere un ottimo livello di percettibilità e consapevolezza applicate ad un eccellente utilizzo dei sistemi informativi, quindi efficienza procedurale e sicurezza, ritengo che, da un lato, la tecnologia debba predisporre nuovi strumenti e soprattutto offrire ampie possibilità alla ricerca, d’altro canto deve essere l’utente, con la propria erudizione, a porre richieste sempre più mirate ed in grado di potere influenzare sensibilmente lo sviluppo legato al settore.
Nonostante i grandi progressi conseguiti nel campo informatico, sono del parere che la sicurezza dei dati rappresenti una sfida infinita che vedrà da una parte i costruttori e gli addetti ali lavori impegnati a trasformare le potenzialità tecnologiche in strumenti sicuri, in grado di respingere attacchi indiscriminati, dall’altra dei veri e propri specialisti pronti a mettere a dura prova le contromisure adottate.

Parrebbe un controsenso, eppure gli attacchi ai sistemi informatici costituiscono uno dei fattori trainanti in merito al progredire della sicurezza: è importante tenere presente che un sistema di sicurezza dovrebbe caratterizzarsi per la sua pianificazione, non per la soluzione di problemi particolari, temporanei o isolati legati a degli attacchi che sono riusciti a violare la barrire tutelare!
Personalmente insisto sull’erudizione degli utenti, poiché una crescente, adeguata competenza, quindi la capacità ad analizzare i problemi legati alla sicurezza del sistema col quale si opera, condurrebbe ad un dialogo molto costruttivo con gli specialisti ed i fornitori del sistema medesimo.


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