01-03-2013, 11:57
Da pochi giorni è rimbalzata in giro per l’Europa la notizia che riporta lo stato d’animo del sig. Peer Steinbrueck in merito al risultato delle elezioni in Italia. Inorridito, si dichiara costui, per il successo di due noti esponenti della politica italiana che non ha esitato a definire dei pagliacci.
La notizia è di dominio pubblico poiché il signore preda di avvilimento e sconforto altri non è che lo sfidante social democratico allo scranno della germanica cancelleria ed ex ministro delle finanze. Sappiamo bene quanto il risultato delle elezioni in Italia sia stato un durissimo colpo per le occulte strategie dell’entourage che governa la Germania, ma che il digrignar di denti sfociasse nelle esternazioni di questo monumentale somaro non era prevedibile neppure dai compassati boiardi delle teutoniche valli. Ma chi è questo solenne idiota?
Peer Steinbrück ha guadagnato popolarità ai tempi della Grande Coalizione, improntando la gestione delle Finanze in modo cinico, pragmatico e conquistando quindi l’apprezzamento degli elettori.
E’ cognita al mondo l’inclinazione dei tedeschi ad auto fustigarsi e compiacersi sulle sferzate del punitore.
Oltre a ciò il nostro maialino Peer è conosciuto per i suoi compensi milionari da conferenziere apposti in calce in articoli scritti a migliaia di euro a riga, quindi una spiccata propensione ad accumulare denaro, di cui, pare, sia follemente infatuato. Oltre a ciò il gagliardo campione della social democrazia tedesca è famoso per tutta una serie di incredibili gaffe che ne hanno compromesso la popolarità interna: parrebbe che maialino Peer, dopo abbondanti libagioni di estratto di malto, sia proclive al “parlar franco”. Bontà sua!
Personalmente mi sento di tutelare l’espressione dell’italica gente che ha deciso, tramite il voto, di esprimere una propria sacrosanta opinione. Lo scrivente non esercita nell’urna ma rispetta chi ha fatto tale scelta e ne difende a spada tratta i contenuti, indipendentemente dalla fede politica.
L’altrui idea è sempre motivo di confronto e reciproco arricchimento, pertanto, sotto questo aspetto, gli indugi dei nostri concittadini sono sacri ed inviolabili, nessuno può permettersi di giudicare le scelte del popolo italiano, men che mai un beone tedesco avido di quattrini.
Per quanto sopra esposto, maialino Peer, in nome del popolo italiano ti impongo quanto segue:
Concludo questa umile esposizione con un’espressione triviale per quale chiedo venia a chi legge. Non mi è proprio esprimere quanto in percezione, ricorrendo a dei termini non conformi al protocollo, ma nel caso specifico, lasciatemi concludere come segue: Peer Steinbrueck, ma perché non te ne vai in affanculo!
La notizia è di dominio pubblico poiché il signore preda di avvilimento e sconforto altri non è che lo sfidante social democratico allo scranno della germanica cancelleria ed ex ministro delle finanze. Sappiamo bene quanto il risultato delle elezioni in Italia sia stato un durissimo colpo per le occulte strategie dell’entourage che governa la Germania, ma che il digrignar di denti sfociasse nelle esternazioni di questo monumentale somaro non era prevedibile neppure dai compassati boiardi delle teutoniche valli. Ma chi è questo solenne idiota?
Peer Steinbrück ha guadagnato popolarità ai tempi della Grande Coalizione, improntando la gestione delle Finanze in modo cinico, pragmatico e conquistando quindi l’apprezzamento degli elettori.
E’ cognita al mondo l’inclinazione dei tedeschi ad auto fustigarsi e compiacersi sulle sferzate del punitore.
Oltre a ciò il nostro maialino Peer è conosciuto per i suoi compensi milionari da conferenziere apposti in calce in articoli scritti a migliaia di euro a riga, quindi una spiccata propensione ad accumulare denaro, di cui, pare, sia follemente infatuato. Oltre a ciò il gagliardo campione della social democrazia tedesca è famoso per tutta una serie di incredibili gaffe che ne hanno compromesso la popolarità interna: parrebbe che maialino Peer, dopo abbondanti libagioni di estratto di malto, sia proclive al “parlar franco”. Bontà sua!
Personalmente mi sento di tutelare l’espressione dell’italica gente che ha deciso, tramite il voto, di esprimere una propria sacrosanta opinione. Lo scrivente non esercita nell’urna ma rispetta chi ha fatto tale scelta e ne difende a spada tratta i contenuti, indipendentemente dalla fede politica.
L’altrui idea è sempre motivo di confronto e reciproco arricchimento, pertanto, sotto questo aspetto, gli indugi dei nostri concittadini sono sacri ed inviolabili, nessuno può permettersi di giudicare le scelte del popolo italiano, men che mai un beone tedesco avido di quattrini.
Per quanto sopra esposto, maialino Peer, in nome del popolo italiano ti impongo quanto segue:
- Studia con grande attenzione Voltaire, ti farà capire il termine democrazia nella sua più alta accezione.
- Stai lontano dalle vicende interne dell’italica patria, sono cose che non ti riguardano.
- Bevi di meno, quella faccia da bambolotto increspato assume una colorazione rosso scuro che evince sofferenza in quel povero fegato che sovente prendi a spintoni.
- Quando sei prigioniero dell’ira prova a sbattere contro il muro il capoccione, può darsi che scuota il carico di letame che ti ritrovi nella scatola cranica.
Concludo questa umile esposizione con un’espressione triviale per quale chiedo venia a chi legge. Non mi è proprio esprimere quanto in percezione, ricorrendo a dei termini non conformi al protocollo, ma nel caso specifico, lasciatemi concludere come segue: Peer Steinbrueck, ma perché non te ne vai in affanculo!
Un caro saluto dalla terra dei nuraghi!