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Pasteggiando con l’ostia!
#1
Mi accade talvolta di partecipare alla Santa Messa, per svariati motivi, come del resto ogni persona che ritiene essere sorretta dalla fede ed in essa trova conforto. Non sono frequentatore assiduo delle funzioni religiose, tutt’altro. Ritengo però che ritrovarsi assieme ed unirsi nella preghiera rappresenti un momento di intensissima spiritualità: condivisione mistica che sublima le anime dei presenti accorpandole in un’unica entità. Questa, quanto più vi è partecipazione collettiva esternata dal profondo del cuore, stabilisce talvolta un legame con l'essenza incorporea di fratelli e sorelle che ci hanno preceduto laddove crediamo prenda dimora il popolo di Dio.

L’incontro introduce la presenza di Gesù, la si avverte per mezzo di un’intensa vibrazione che scuote gradevolmente i presenti. Sono tra coloro che si è compiaciuto in suddetta esperienza. E mi ritengo fortunato!

Nostro Signore suole rivelarsi in svariati modi, quello descritto è sicuramente tra i più appaganti, ricco di suggestioni incantevoli, dono elargito a chiunque voglia rinnovare e perpetuare il sacro Battesimo. Gesù non si cela, tantomeno è sfuggente, siamo noi che dobbiamo scorgerlo, percepirlo, abbracciarlo, principalmente indicarlo agli altri. La Santa messa è una fra le tante vie che conducono nelle braccia del Salvatore, ma è necessario accostarvisi con infinita umiltà.

Accettare di essere Cristiani significa impegnare l’esistenza in una battaglia la cui fine verrà decretata nell’ultimo fiato terreno, ed anche allora, seppure è canuto il crine, si abbia cura di ritornare fanciulli ancora. Troppo facile presumere di adempiere ai doveri spirituali e garantirsi il premio recandosi al simposio domenicale nella convinzione di stabilire un filo diretto col Nazzareno! Immaginate la liturgia come il punto di raccolta nel quale fanno convegno persone desiderose di condividere con altri fedeli le opere buone compiute e tutti assieme porgerle al Signore.

La Santa Messa non contempla mormorii sommessi intrisi di fatua quotidianità, opulenza, orpelli e atteggiamenti inquisitori nei confronti di chi non si crogiola pedissequamente nella consuetudine. Chi vuole partecipare al rituale sarà ricevuto da un cerimoniere che giustamente pretende il resoconto dei propri atti, indipendentemente da ceto, posizione sociale, conto in banca ed altre banalità che assumono valenza nell’immaginario di stolti e cretini.

Alla funzione ci si reca idealmente ignudi, con l’animo dei bimbi, tentando di asportare dall’occhio la gigantesca trave che fa scorgere la pagliuzza in quello dei fratelli. Non si pasteggia bellamente con l’ostia, il corpo di Nostro Signore è fra tutte la grazia più grande accordataci dal Padre Celeste, dobbiamo esserne degni, ogni santo giorno, non solamente in occasioni che oltretutto riusciamo a trasformare in passerelle di compiacenza gradite agli indugi di chi riteniamo essere al centro dei nostri slanci affettivi.

Andare in chiesa ogni domenica non significa affatto essere dei buoni Cristiani, accostarsi alla Comunione non implica un contatto ineluttabile con Gesù. Cantare a squarciagola i sacri inni non iscrive nel registro dei graditi all’Altissimo. Reggere ordinati ed impettiti i vari gonfaloni di appartenenza ad un gruppo ecclesiale ed esibire l’ardore religioso in disparate occasioni e ricorrenze non conduce sulla via della santità. Il Vangelo non lo si esibisce all’incombenza ma lo si vive ogni momento, così come insegnatoci dal Figlio di Dio, Cristiani significa inoltre cercare di essere persone migliori e quando accade che il buon pastore sculaccia verbalmente le pecorelle del suo gregge, non ci si attesti nel fortilizio delle proprie convinzioni perbeniste, forse è bene accordarsi riflessione e temperanza, più volte ancora.

Non esistono Cristiani più Cristiani degli altri e la casa di Dio non è il lavacro ove mondare ciclicamente la coscienza da peccati e sconvenienze!

Un saluto da Bolotana
#2
Ciao Mariano, hai colto nel segno. Non frequento la chiesa in modo assiduo, ma quando lo spirito fa capolino in me non è possibile ignorarlo ed è irresistibile. In chiesa purtroppo, noto con stupore l'eleganza di molte persone, gioielli pellicce ed oro in bella vista in modo che tutti i presenti posino lo sguardo dove questi si trovano. Non sopporto il tutto e mi chiedo per quale motivo si presentino in cotal maniera.
L'umiltà nella casa di Dio è la prima ad aver accesso, poi entra la persona spoglia di tutti i suoi averi luccicosi ed irritanti, averi che non fanno altro che umiliare il più povero e bisognoso. Non sarò un buon cristiano ma il rispetto verso coloro che soffrono è assoluto.

Concludo con le parole di Papa Francesco, chi sono io per giudicare?
#3
Saludos, mi associo alle parole di SG-1, l’articolo spiega perfettamente la situazione che si trova in ogni Chiesa. Purtroppo oggi non si va più alla messa per pregare ma per mettere in mostra ricchezza e benessere. Per non parlare di quell’esercito di invasati e bigotte convinte di essere in odore di santità solo perché cantano a squarciagola e presenziano a ogni funzione, quando rientrano a casa si scordano completamente del vangelo e passano il tempo a parlare male l’una dell’altra. Fanno a gara a chi è più santa tra quelle che recitano le preghierine e tutto il resto, un’irgonza. Sleepy
Adiosu
#4
Ciao a tutti, non solo Mariano ha colto nel segno ma presenta un tema che è diventato scottante e terribilmente attuale. SG-1 ammette di non essere un buon cristiano e io sfido chiunque ad affermare di esserlo, non solo non lo siamo ma pecchiamo tutti in modo diverso e delle volte uguale, chi crede che basti andare a messa la domenica per lavarsi la coscienza commette l’ennesimo peccato, faccio mia l’affermazione di Mariano e cioè che non esistono cristiani più cristiani degli altri e aggiungo che siamo tutti in difetto e allo stesso modo abbiamo bisogno della parola di Cristo per raddrizzare le nostre schiene storte. Se poi è dritta o meno quella di chi questa parola la riferisce è un altro discorso. Sicuramente quella di chi occupa costantemente i banchi della Chiesa non è più dritta della nostra e tante volte si dimenticano che Gesù è venuto per i peccatori e quindi per tutti, indistintamente.
A presto Sad
#5
Ciao a tutti,
ormai la Chiesa è diventata una passerella di somari calzati e vestiti di falsi cristiani e fagocitatori di ostie. Quando vai ad ascoltare la funzione religiosa ti cascano le braccia. Eppure affermano di essere il popolo di Cristo e guardano dall'alto in basso chi secondo loro non è neppure degno di entrare nei luoghi di culto.
Da Sassari un saluto Dodgy
#6
Ben ritrovati,
io non sarei così drastico come Mario in Chiesa entra gente di ogni tipo e di estrazione sociale. Come per ogni comunità di persone ci sono i buoni e i meno buoni però non tutte le persone che vanno a Messa lo fanno per mettersi in mostra, esiste tanta brava gente che ci va con spirito di vero cristiano anche se è la minoranza.
Vi saluto da San Giovanni di Posada dove sono in ferie.
#7
Un saluto a tutti,
sono d'accordo con Pasquale, non bisogna generalizzare, in Chiesa ci va tanta brava gente e persone eseibizioniste quindi tutto rientra nella normalità.
A presto
#8
Saluto i partecipanti,
con il suo articolo Mariano ha detto tutto e spiegato perfettamente cosa succede ogni domenica nelle chiese. Non c’è bisogno di aggiungere altro ma solo sperare che le cose cambino e con una certa rapidità perché ci attende un futuro molto buio.
A presto
#9
Un ciao ai partecipanti,
il più grosso errore della gente che va ogni domenica a messa è quello di ritenersi una comunità di persone diverse dagli altri come se avessero già guadagnato il paradiso. L’articolo di Mariano riporta con i piedi per terra molta gente e spiega cosa significhi veramente essere Cristiani e come bisogna andare a messa; la parola umiltà ha perso il suo significato e qualcuno farebbe bene a ricordare come ha detto Exidos che siamo tutti peccatori.
Ad altri post Shy


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