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Nemo profeta in sua patria
#1
E’ davvero singolare come questa antichissima locuzione rispecchi fedelmente, in ogni epoca, la condizione umana. Il significato in sostanza semplice, racchiude nel contempo uno dei più grandi misteri legati al comportamento umano. Fiumi d’inchiostro riversati su montagne di carta alfine di veder schietto uno dei lati più reconditi ed oscuri che l’uomo reca in lascito da che gruppo e comunità rappresentano il modus vivendi.

E’ costume dell’uomo emarginare e porre al bando elementi che, con un comportamento delittuoso, potrebbero cagionare irritazione ed imbarazzo all’interno della comunità; nel caso specifico i componenti in difetto divengono target di compiaciuta comparazione per rafforzare lo status integerrimamente superiore rispetto a chi, del ludibrio popolare, è tormentoso oggetto.

Ciclicamente la dignità umana deve rapportarsi col sembiante manchevole ed in precaria condizione esistenziale poichè virtù e saggezza debbono bruciare sul rogo le spoglie dei reietti.

Quanto sopra descritto potrebbe apparire nella norma se il contesto prevedesse individui dal percorso esistenziale costellato di accadimenti criminosi più o meno gravi, pertanto, il levar di scudo che si manifesta all’interno della collettività dovrebbe essere in parte legittimato. Sconcerta invece che il medesimo atteggiamento venga riservato, seppur in tempi e modi differenti, ai consimili che, con il loro positivo operato, hanno dimostrato di possedere doti che evidenziano spiccata superiorità rispetto ai i restanti membri della comunità.

Tendenzialmente l’individuo mediocre specchia i propri indugi sull’altrui mediocrità alfine di alimentare quella percezione di superiorità che lo colloca in situazione se non altro egalitaria con persone della medesima fatta e diviene svisceratamente classista con chi dalla sorte è spietatamente percosso. Lo spartito cambia quando la mediocrità si confronta con intelligenza e perspicacia, ci si specchia allora nell’impietoso inventario delle proprie, croniche, manchevolezze: è questo il sottile crinale dove si rincorrono sussiego e scoramento.

Gli individui con palesi doti che traspaiono in soverchiante superiorità costituiscono medesima irritazione ed imbarazzo di chi ciò cagiona per altri motivi, pertanto, in egual misura, vengono emarginati o messi al bando. Lo scopo è il medesimo, cambiano solamente, come in precedenza accennato, tempi e modalità d’intervento e compimento. Chi ha infranto le regole diviene modello di comparazione poiché dal confronto sempre e comunque si esce rafforzati, pertanto l’estromissione avverrà in tempi brevi e solo dopo aver consumato il rito che prevede il lavacro nelle altrui disdette.

Tendenzialmente la liturgia viene compiuta in modo strepitante, generosamente intrisa di esposizioni bislacche e grossolanamente filosofiche, corollario di giustificazioni che ancor più debbono puntellare lo status di persone probe con gli armadi rigorosamente inaccessibili.
Per quanto riguarda l’epurazione ai danni di chi invece ha dimostrato di non attingere dalla pochezza generale, il percorso volto ad espungere i rei diviene assai più complesso e transita in un tragitto contrassegnato da imbarazzato e fragoroso silenzio.

Non si può dar di petto a chi possiede gli strumenti adatti per rintuzzare la spocchiosa verve, il rischio di intaccare il prestigio depone per una condotta oculata e prudente…underground.

La mediocrità agisce in branco, ricorrendo ad un ostinato, colpevole silenzio volto ad ignorare ad oltranza peculiarità ed opere di chi è voce fuori dal coro.
Quanto più perdura il silenzio tanto più il mediocre è preda di tumultuosa, viscerale sofferenza, e questo lo rende instabile ed intollerante, pertanto, l’unguento che potrà lenire tale afflizione è ricavato dalla messa al bando di chi, incolpevole, si è consegnato, nonostante tutto, al bene e all’indifferenza di un’ingrata collettività.

I missili che portano i satelliti europei in orbita sono stati progettati da ingegneri italiani in un piano di lavoro che vede la collaborazione dell’università di Sassari in merito ai linfociti umani in un contesto di microgravità reale.

Ma che c’importa, è tanto più gagliardo tatuarsi una farfalla sull’anca!


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