
Quale audacia, presentarsi in tv ed esporre gli strafalcioni con i quali vuoi raccontarci una realtà che non esiste, alla disperata ricerca di consensi, tu che hai impostato la carriera politica sulla falsariga della partita a poker, scivolando nel cordoncino delle giocate azzardate e arditi bluff. Alba uggiosa ha visto il sorgere della tua parabola, ti insegue lo scintillio di quella lama piantata nelle scapole di Enrico Letta, un galantuomo: cerca un attimo nel tuo vocabolario se il termine esiste!
Hai abiurato i tuoi stessi precetti, rammenti quando giurasti che mai saresti arrivato alla presidenza del consiglio se non attraverso l’abluzione elettorale? “Con me al governo via i partiti dalla Rai!”. Potrei citare nutrito fastello delle dichiarazioni puntualmente smentite e disattese. Su questa scia hai alimentato il prosieguo della mutazione. Patti scellerati con personaggi di dubbia nomea, accordi con manipoli provenienti da un fronte diametralmente opposto, ma, pari a te, compiaciuti nel potere e vezzeggiati da smisurata ambizione. Il voto di fiducia come pesce di venerdì, cosa non faresti pur di conservare, consolidare, un potere che neppure ti appartiene. Se ciò non fosse misura colma, vuoi anche sculacciare la Costituzione!
Uomo nuovo, il rottamatore: hai dimostrato essere un politico vecchio timbro, pronto a qualsiasi compromesso, inciucio, intesa, pur di tenere la poltrona e quella dei tuoi sodali. In tre anni di potere illegittimo ti sei rivelato come il peggior presidente del consiglio che l’Italia abbia mai avuto. Vorresti far giaciglio nella posterità arrancando tra il bosco delle fate, elargizioni elettorali e slanci belluini all’indirizzo dei boiardi che dimorano in Europa. Voltati un attimo ad osservare la parabola dei sembianti che ti hanno preceduto: parrebbe d’uopo una decisa e prolungata stretta alle pudenda!
La verità di fondo Matteo? Sei governante di statura piccina, puoi ambire giusto alla poltrona di sindaco in una cittadina come Firenze, niente altro. Politicamente sei un nanetto. Lo dimostrano i fatti nella loro crudezza: associare un referendum costituzionale alla propria persona, che inciampo! Ma suvvia, la storia pare non ti abbia insegnato niente! Potrebbe essere giunto il momento di cautelarti dai voltagabbana che in fretta e furia si sono adagiati sul tuo carro, quando presumevi che il 40% di gradimento a fronte del 30% degli italiani che hanno votato alle europee ti garantisse l’ingresso tra i grandi. Su tali cifre hai creato una legge elettorale ad personam, come farai il cammino a ritroso? Pure la matematica ti difetta. Attento, la medesima velocità con la quale gli accoliti han preso posto, discenderanno da quel carro che supponevi condurre per chissà quanti anni. Mira, in quel vicoletto, vi è lunga e tesa una gamba, dicono sia del signor NO!
Tieniti pure il plauso del presidente Obama, una volta di più sappiamo quali interessi muovono il tuo governo, i poteri che si celano dietro il gigantesco imbroglio che vorrebbe attirarci nella botola. Non sei stato eletto da nessuno, non ci rappresenti, se gli americani fanno spallucce è perché hanno tutto l’interesse affinché la tua politica pressapochista e dimessa ci trasformi in una colonia i cui rappresentanti possano essere raggiunti, interpellati e manipolati in barba alla sovranità popolare!
Matteo stai sereno, ti aspettiamo a Canossa, poi ti instradiamo sulla via di casa con in spalla una bella soma traboccante di NO. In Italia vi è sovrabbondanza di mezzecalzette che ingombrano il panorama politico!
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