
“Bizzarro popolo gli italiani. Un giorno quarantacinque milioni di fascisti. Il giorno successivo quarantacinque milioni tra antifascisti e partigiani. Eppure questi novanta milioni di italiani non risultano dai censimenti”. La locuzione sopra citata, pronunziata da Winston Leonard Spencer Churchill, sintetizza e descrive con accuratezza universale chi siamo realmente noi italiani.
I recenti avvenimenti dell’italica penisola introducono, nell’agone politico, un gagliardo giovanotto che prontamente ha indossato il saio del profeta. Come abbia fatto è storia nota, così come le eminenze grigie alle quali deve dar di conto e adoperatesi affinché il lavacro elettorale lo restituisse al popolo mondato da peccati ed indecenze, soprattutto assolto per quanto inerente le Idi di Marzo in chiave Lettiana che lo hanno portato a Palazzo Chigi. Circondato da un nugolo di vestali belle a vedersi, di grande effetto scenico, la mezza calzetta incarna un potere putrescente, ammuffito, declinato però in salsa New Age, che si ricicla nell’espressione di uno scudo crociato divenuto ormai come l’Araba Fenice, alla guida di un carro nel quale si è adagiata tanta gente, compresi i duri e puri che invocavano, per costui, fustigazione, peste e corna.
Dopo aver gettato frettolosamente a mare i resti dei perdenti ed in preda a reiterati rigurgiti di sincera compunzione, i benefattori del Bel Paese rimangono fulminati sulla via di Firenze, stessa sorte per i rappresentanti dei poteri forti con caste a rimorchio (giornalisti in primis) e chiesa al seguito. Una trasformazione sbalorditiva ed altrettanto rapida che non deve però sorprendere oltremodo, la diagnosi di Winston ci preserva da eventuali sconquassi apoplettici, d’altronde siamo un popolo che è riuscito ad entrare in guerra all’ombra della svastica per poi concludere le ostilità sottobraccio a Dwight Eisenhower: amici del nemico e nemici dell’amico asseriva il mai troppo compianto Indro!
Non ci si stupisca quindi di tali scelleratezze, è risaputo che la moltitudine sceglie comunque Barabba, instradando puntualmente sul Golgota la controparte: il potere ha fatto tesoro di quanto accadde duemila anni orsono alla corte di Ponzio Pilato, proponendo, ciclicamente, un nuovo Barabba, nel caso specifico con accento toscano, prodigo di promesse, piglio battagliero, pronto a guarire i mali che affliggono il popolo, così come vent’anni orsono il capo della banda dei predoni di Arcore col quale intrattiene cordiali, proficui e occulti rapporti.
Rientrando nei parametri di accrescimento demografico agiti dal buon Winston possiamo affermare che attualmente, anno del Signore 2016, la popolazione della Cina, paragonata a quella italiana potrebbe essere definita alla stregua di una tumultuosa scolaresca con qualche discolo in esubero!
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Votiamo NO, senza indugi, a maggior ragione, instradiamoli sulla via che conduce a casa loro. Per sempre!
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