14-02-2014, 19:42
E’ storia di questi giorni la soppressione del piccolo di giraffa nello zoo di Copenaghen poiché ritenuto dagli addetti ai lavori “di troppo” e quindi motivo di destabilizzazione all’interno del gruppo. Esecuzione avvenuta con il classico colpo alla testa, successiva autopsia e smembramento del corpo con i pezzi andati in pasto ai leoni.
Il tutto al cospetto di telecamere ed una folta schiera di visitatori, tra i quali numerosissimi bambini che hanno potuto scattare delle foto. L’incredibile, raccapricciante episodio, è ancor più mortificante se osservato attraverso la dichiarazione del direttore scientifico dello zoo, il sig. Bengt Holst “…d’altronde sarebbe da sciocchi buttare via qualche centinaio di chili di carne fresca”.
La disgustosa asserzione racchiude il condensato di stoltezza e idiozia che anima e presiede un somaro di tal fatta. Evidentemente la prassi che prevede un calcio nel sedere per collocare inetti ed ignoranti nei posti più ambiti non è retaggio esclusivo della nostra Italia.
Sin da piccolo ero affascinato dai paesi nordici, sognavo ad occhi aperti quando la tv trasmetteva Pippi Calzelunghe, i documentari sui fiordi, le bellissime case in Danimarca circondate di fiori ed i fiabeschi paesaggi da sempre accostati al Natale. Profondamente convinto che quei luoghi fossero incantati, con foreste abitate da elfi e fate, piccole baite dove le famiglie, coi loro animali, si scaldassero assieme intorno al focolare nelle notti d’inverno.
Quanto ho sognato con le favole di Hans Christian Andersen, naufragando dolcemente nelle atmosfere mistiche della Sirenetta, La piccola fiammiferaia, L’acciarino magico e tante altre. Soave prodigio che mi cullava sospeso tra realtà e fantasia, cavalcando scie luminose che si perdevano in cielo.
Adesso son desto ed amaro è il risveglio in questo luogo d’orrore dove muovono nere figure e l’orco ha preso le sembianze di Bengt Holst. Sia dunque scritta ancora una favola sulle genti del nord, che narri dell’attenzione per gli animali, il rispetto dei bambini, lo sconfinato amore per il creato! Vergognatevi, voi che avete fatto questo, barbari senz’anima!
Il tutto al cospetto di telecamere ed una folta schiera di visitatori, tra i quali numerosissimi bambini che hanno potuto scattare delle foto. L’incredibile, raccapricciante episodio, è ancor più mortificante se osservato attraverso la dichiarazione del direttore scientifico dello zoo, il sig. Bengt Holst “…d’altronde sarebbe da sciocchi buttare via qualche centinaio di chili di carne fresca”.
La disgustosa asserzione racchiude il condensato di stoltezza e idiozia che anima e presiede un somaro di tal fatta. Evidentemente la prassi che prevede un calcio nel sedere per collocare inetti ed ignoranti nei posti più ambiti non è retaggio esclusivo della nostra Italia.
Sin da piccolo ero affascinato dai paesi nordici, sognavo ad occhi aperti quando la tv trasmetteva Pippi Calzelunghe, i documentari sui fiordi, le bellissime case in Danimarca circondate di fiori ed i fiabeschi paesaggi da sempre accostati al Natale. Profondamente convinto che quei luoghi fossero incantati, con foreste abitate da elfi e fate, piccole baite dove le famiglie, coi loro animali, si scaldassero assieme intorno al focolare nelle notti d’inverno.
Quanto ho sognato con le favole di Hans Christian Andersen, naufragando dolcemente nelle atmosfere mistiche della Sirenetta, La piccola fiammiferaia, L’acciarino magico e tante altre. Soave prodigio che mi cullava sospeso tra realtà e fantasia, cavalcando scie luminose che si perdevano in cielo.
Adesso son desto ed amaro è il risveglio in questo luogo d’orrore dove muovono nere figure e l’orco ha preso le sembianze di Bengt Holst. Sia dunque scritta ancora una favola sulle genti del nord, che narri dell’attenzione per gli animali, il rispetto dei bambini, lo sconfinato amore per il creato! Vergognatevi, voi che avete fatto questo, barbari senz’anima!
Vi saluto dalla terra dei nuraghi!