Ciao Giovanna,
la tua è una domanda estremamente intelligente e denota gran perspicacia. L’alfabeto personalizzato da noi utilizzato ricalca, per taluni aspetti, il famoso
Cifrario di Cesare, ma con sostanziali varianti, prima fra tutte la generazione che è applicata ad una
chiave random. Esistono svariati sistemi per attaccare il nostro alfabeto (chiaramente non ne citiamo alcuno), però l’utente dispone di un efficace metodo che consente comunque di porre sempre in stato di sicurezza le password stampate, e cioè la
generazione periodica di un nuovo alfabeto. Siamo in grado di dimostrare che, ricorrendo ad un algoritmo matematico applicato alla generazione periodica in modo tale che questa abbia a variare nel tempo, le possibilità di bucare il cifrario diminuiscono esponenzialmente. Inoltre è molto importante, se si decide di demandare a Sicurpas l’incombenza della generazione, eseguire uno svariato numero di alfabeti prima di decretare quello da utilizzare. Altro punto fermo è quello di non ricorrere alle medesime lettere che compongono le password in un arco temporale alquanto elevato: è assodato infatti che lo studio delle
Analisi delle Frequenze, sotto questo aspetto, è in grado di combinare degli autentici quarantotto. Per quanto sopra esposto possiamo affermare che, un elevato grado di sicurezza può essere conferito al nostro cifrario se si osservano le seguenti, semplici regole:
- Variare continuamente le frequenze periodiche di generazione
- Generare automaticamente numerose serie di alfabeti prima di quello in utilizzo
- Generare con frequenza un alfabeto ex novo
- Non si utilizzino determinate lettere nelle password con regolare frequenza
Attenendosi a questo protocollo ed avendo cura di occultare in un luogo inaccessibile il report matrice, possiamo affermare che l’alfabeto personalizzato in dotazione a Sicurpas offre sicuramente un buon livello di protezione e sicurezza. Spero di aver dato una risposta al tuo brillante quesito.

Un caro saluto dalla terra dei nuraghi